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Formazione aziendale. A che punto siamo?

Sapevi che ben il 70% dei lavoratori viene coinvolto in progetti di formazione? E che questo trend è in crescita?

Secondo Il Sole 24 Ore sono in aumento i lavoratori formati, ovvero coloro i quali lavorano in aziende che hanno deciso di investire nella formazione dei propri dipendenti e di conseguenza sono in aumento figure professionali quali i formatori e le realtà che si occupano di formazione che sempre più spesso stabiliscono un legame stretto con le realtà produttive.


Ben un terzo delle aziende italiane ha inserito nel proprio piano strategico la formazione dei lavoratori come punto cardine, in particolare la loro upskill e reskill, c’è ancora molto da fare, ma il trend è positivo e una decisa maggioranza, oltre il 60%, ha una chiara consapevolezza che si tratti di uno strumento indispensabile per raggiungere gli obiettivi produttivi prefissati.


Dal mercato dell’Edutech arrivano segnali chiari: «Il salto da 90 miliardi fino a oltre 400 del mercato dell’education technology a livello globale previsto entro il 2025 mostra quanto sarà forte l’evoluzione della formazione corporate, anche, ma non solo, per effetto della pandemia».


Secondo il presidente del Mip del Politecnico di Milano, Vittorio Chiesa c’è un 64% di aziende che usa la formazione per innescare cambiamenti culturali nei propri lavoratori, un 47,7% per creare un effetto motivazionale nelle persone e un 56,3% per attrarre e trattenere i talenti, con un trend sempre in crescita. Il dato più rilevante è sicuramente che l’83,6% delle imprese ritiene che la formazione debba essere un elemento strutturale e che debba seguire tutta la vita professionale del dipendente.


Quali saranno le tematiche più calde per il prossimo triennio?

Sicuramente la trasformazione digitale, la metodologia lean, lo smartworking e l’inclusione.

Tematiche spinte dalla pandemia da un lato e dall’esigenza di rendere l’ambiente di lavoro efficiente ed inclusivo dall’altra.


Le prossime sfide?

Sicuramente il coniugare il digitale con l’interazione, che è una componente umana imprescindibile, per quanto flessibile, la formazione eLearning deve accompagnarsi sempre ad un confronto, uno scambio e non limitarsi solo al trasferimento di contenuti tecnici.


Fonte: Il Sole 24 Ore

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